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Pannelli solari
e carica batteria portatili


Articolo a cura dello staff di caricabatterie-portatile.it


I dispositivi portatili fanno sempre più parte dell’equipaggiamento di qualsiasi escursionista. Non stiamo parlando soltanto di oggetti di uso comune, come smartphone, lettori mp3, fotocamere e videocamere, ma anche di strumenti disegnati appositamente per chi ama l'attività in montagna: dall'escursionismo all'alpinismo. Parliamo, per esempio, di GPS portatili o da polso, o delle lampade frontali.
Quando si trascorrono tante ore all’aperto, però, il rischio di scaricare uno o più di questi dispositivi è molto concreto, e a seconda delle circostanze anche pericoloso.
La funzione GPS dei cellulari, per esempio, risulta ottima per orientarsi, soprattutto se associata ad App specifiche, ma con il limite di consumare rapidamente la batteria.
Anche le lampade frontali, anche se dotate di batterie agli ioni di litio integrate, se utilizzate al massimo della potenza, possono avere un’autonomia limitata a poche ore di utilizzo.

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno deciso di ovviare a questo problema mediante l’utilizzo di un power bank, o caricabatterie portatile, un accessorio capace di ricaricare qualsiasi dispositivo portatile in assenza di prese elettriche.

Oltre a questa soluzione, però, ne esiste una ancora più “green” e di sicuro appeal per qualsiasi escursionista, per definizione particolarmente sensibile alle tematiche legate all’ambiente.
Si tratta del caricabatterie solare, un particolare tipo di batteria esterna che, oltre a poter essere ricaricato in maniera tradizionale, viene alimentato anche dall’energia solare tramite i pannelli fotovoltaici di cui è rivestito. Il processo di accumulo di energia avviene secondo l’ormai sdoganato “effetto fotovoltaico”, che trasforma l’energia solare in energia elettrochimica, che va a caricare le batterie interne dell’accessorio.

Sul mercato esistono diversi modelli di questo accessorio, dotati di diversa capacità di carica, dimensioni, peso, design ecc.
Al momento di scegliere quello più adatto a noi, dovremo valutare in primo luogo la sua capacità di carica, espressa in mAh (milliampere/ora). Per calcolare il nostro fabbisogno, basta fare un rapido calcolo. Uno smartphone ha di solito una batteria di circa 2000 mAh, una videocamera si aggira sui 1000-2000, una lampada frontale può arrivare a 1800, un orologio GPS ne ha una molto più piccola.

Una buona soluzione è rappresentata solitamente da un caricatore portatile di circa 6000mAh, capace di farci intervenire su più dispositivi. La maggior parte dei modelli sono dotati di una o più uscite di output della corrente, solitamente impostate a 2,1A, la velocità massima di input per la maggior parte dei dispositivi portatili attualmente in commercio.
Molti detrattori sostengono che i caricabatterie solari siano una pura illusione, in quanto i tempi di carica sarebbero eccessivi. In effetti al momento un accessorio da 6000mAh, per ricaricare completamente le sue batterie interne grazie alla luce solare, ha bisogno di 26-28 ore di esposizione diretta al sole, un lasso di tempo ancora piuttosto lungo. È anche vero, però, che ogni nuova generazione sta costantemente aumentando l’efficienza dei pannelli solari e la velocità di output, apportando notevoli miglioramenti. Siamo inoltre convinti che, per molti escursionisti, l’idea di poter garantire qualche ora di utilizzo in più al proprio smartphone o al proprio GPS valga la (minuscola) fatica di portare con sé un accessorio in più!



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