italiano italiano english english
titolo: la montagna per tutti
Fotografie || Libri || Racconti || Contatti || Crediti || Lab ||



INDEX:

- Racconti -

I MIEI RACCONTI DI MONTAGNA:
"Val d'Aosta"
di carlo gozzi

Una volta deciso di partire per la volta della Val D'Aosta, rimaneva da stabilire l'ora di ritrovo ... praticamente una cazzata !!
L'idea è per Sabato mattina ....
anzi no, Omar lavora: partiamo sabato pomeriggio.
Contrordine: Omar è libero e possiamo partire al mattino .....
... ma nel frattempo è spuntato fuori che deve lavorare anche Sonia .....
<<No ! ha detto in ufficio che sabato avrebbe avuto dei problemi e non poteva essere al lavoro>>

Venerdì alle 12 mi telefona Omar: <<ho un casino sul lavoro e domani sarò libero verso le 10.30 - 11.00.>>

Ad ogni variazione corrisponde un sms alla Vale per tenerla aggiornata.
Ma l'aggiornamento in tempo reale le crea solo casino per riuscire a leggere i messaggi in ordine di arrivo, così ha pensato di mettersi davanti al portone di casa sin dal venerdì sera: <<Prima o poi passerà qualcuno!>>
E infatti: sabato, ore 11.15, partenza da Genova ...., ore 11.40 all'appuntamento con Omar ... e la banda Sonia, Vale, Omar e Carlo sono pronti per un altro week di arrampicata.

A questo punto resta solo una cosa da decidere, per altro molto banale .... <<Cosa andiamo a fare ?>> Beh, c'è tutto il viaggio per parlarne....
E infatti negli ultimi 5 Km si è deciso (come direbbe il berlusca: "democraticamente"), di passare il pomeriggio in una falesia, a noi sconosciuta, ma segnata sulla guida.

Sul posto due ragazzi "locali" mi hanno persino scambiato per una guida .... forse per il wind-stopper rosso fiammante che indosso .... qualcuno ha risposto: <<Guida? Certo: "guida" la macchina!>>
Eheeeee ... gli amici !!

Torniamo alla macchina, sosta per comprare un pò di carne e del formaggio, e andiamo in appartamento dove parliamo della via da fare il giorno dopo.
L'idea del Giovedì di Carlo (tornare a fare "l'incompiuta" che circa un mese fa ha causato non poche discussioni all'interno della banda), è stata scartata a priori dagli altri. Soprattutto perché la via non si trova a fondo valle e la temperatura esterna non è delle più calde e la Vale mal sopporta il clima rigido (del resto siamo a stagione avanzata).
La Sonia prende la guida (con i post-it che segnano le pagine in cui ci sono zone fattibili per noi scarsi), e propone una viuzza di solo 9 tiri .... 3 dei quali sono di 5a / 5b ... ma inframezzati da tiri tra il 3 ed il 4 ..... <<Così anch'io posso fare qualche tiro da prima !!>>.

Pochi minuti di avvicinamento partendo da fondovalle, vicino alla locanda dove avevo acquistato la guida qualche week ent fa: approvato.

Chissà perchè non si è pensato più di tanto all'ora della sveglia.
Per la verità è stata la prima cosa di cui si è parlato: andiamo a fare la via dell'altra volta, dove c'è oltre mezz'ora di avvicinamento (oltre al tragitto con la macchina) ... ci svegliamo alle 6.30.
Ma una volta cambiato il programma (con mezz'ora in meno di cammino), nessuno ha pensato di dormire anche solo venti minuti in più ..... ma forse è stato un bene (a parte la temperatura).
Comunque questa sarà la considerazione della domenica mattina: i volti assonnati davanti alla colazione, i capelli di Carlo sparati verso il lampadario (elettromagnetismo ?????), e soprattutto durante la sigaretta di Omar e Carlo sul poggiolo alle 7: le facce raggelate dalla temperatura non troppo estiva e la stalattite dentro al naso ..... la sigaretta finita con un solo tiro (presto che fa freddo !!)

Chiudi casa, carica i bagagli in macchina..... si parte. Gli occhi di tutti sono puntati al centro del cruscotto dove si legge: ore 7.30, temperatura esterna -2
Lungo la strada in discesa ogni tanto compare -1 .... ma per poco .....
Solo quando Omar distoglie lo sguardo dal termometro si sente la Vale che annuncia il cambio di temperatura: << zero! >>
La stessa scena si ripete per tutto il tragitto sino a quando Omar, un pò scazzato, dice <<Belin Vale: mi freghi sempre !!>>

Arriviamo al posteggio con un +4 sul cruscotto. Non resta che cercare l'attacco della via.
In effetti la guida è molto chiara: "Dal posteggio prendere un sentiero che entra nel bosco e, passato un voltino in pietra, giunge all'attacco delle vie"
Eh sì .... un sentiero ..... come se ci fosse solo quello ...
In compenso di voltini i pietra ... neanche l'ombra!
Fortuna che poco oltre c'è un altro gruppo di "storditi" come noi ai quali chiedere l'informazione.
..... poco prima delle 10.00 siamo pronti per partire: il primo tiro è di 5a; seguono due tiri di 3b, e poi l'alternanza di 5b con 3 o 4 sino ad arrivare al 9° ed ultimo tiro.

Fatte le cordate, l'alternanza da capocordata per Carlo e Sonia è presto fatta in base alle difficoltà.
Il primo tiro non è particolarmente difficile: una placca in cui il 5a è forse eccessivo.
Tutto procede con un ritmo discreto: inizia Carlo seguito dalla Sonia; mentre quest'ultima parte per il tiro successivo, arriva in sosta anche la cordata Omar-Vale.

Al secondo tiro parte la Sonia: salta persino due spit (in cima), per carenza di rinvii ..... BRAVISSIMA!
Si giunge così al primo tiro di 5b (il 4° tiro della via). Carlo supera brillantemente il tetto con l'aiuto del rinvio (a cosa servono altrimenti?).

Sonia cede il capo di una delle due mezze corde ad Omar che arrampica da primo e da secondo contemporaneamente. Carlo in sosta si fà il mazzo più a recuperare tutti e due che non ad arrampicare.
Intanto un'altra cordata raggiunge la nostra banda <<è solo una cordata da due ... ma è tranquilla: non rompono le balle per passare avanti>> La frase è di Omar ... ma si rivelerà un pò sbagliata.
Arriviamo all'inizio del 6° tiro (l'ultimo di 5b della via). Placca un pò più continua (stile gatto silvestro !).
Inizia Carlo, che arriva alla sosta (questa volta senza tirare alcun rinvio). Recupera Sonia ed Omar .... ma il primo a spuntare è quello dell'altra cordata: quella "tranquilla".
E' legato solo con una mezza corda da 60 metri: forse quella intera pesava troppo!
Giungono in sosta anche la Sonia ed Omar mentre la Vale, per salire, deve litigare con la mezza corda degli amici "tranquilli".
Sono le 13: mancano solo 3 tiri per finire e decidiamo (democraticamente), di far passare avanti i due "amici".
Perdiamo solo una mezz'oretta prima di poter ripartire. Scopriremo dopo che in realtà il tiro successivo non è indicato sulla guida: è solo di trasferimento.
Comunque sono 50 m di terzo grado, sporco d'erba, lungo il quale è stato messo uno spit.
La Sonia sale da prima senza fiatare (si sta abituando alla chiodatura "un pò" lunga).

Al tiro successivo passa avanti la cordata Vale-Omar con la Vale da prima, ma il vento e la distanza non permettono una corretta comunicazione:
<<VALEEEEE ..... HAI SOLO TRE METRI DI CORDAAAAAA>>
<<COOOOOSAAAAAA ????>>
<<TREEEEEE MEEEETRIIIIIII >>

Avrà capito ??? Decido di iniziare il tiro: così mi metto a metà strada tra la Vale ed Omar per fare da "ponte radio".
Poco dopo vedo la Vale: lei è a circa 5 metri più in alto rispetto ad un mini terrazzino con albero. Ma non riesce a scendere e decide di far sosta sullo spit.
Omar (da secondo) ed io (da primo), arriviamo all'albero ed attrezziamo la nostra sosta.

Quando Parte la Sonia, Omar preparata la sosta su albero: fa riprendere alla Vale la sua salita dallo spit in cui si trovava e......
tre metri e c'è la sosta !
Va beh, poco male.
Il fatto è che dopo altri tre tiri la banda non è ancora in cima: <<ALTRO TIRO, ALTRO REGALO!!>> <<

Ma quando cazzo finisce? siamo all'undicesimo tiro quando sulla guida erano 9 !!!>>
<<Si è alzato il monte!>>
Sonia comincia ad essere stanca di testa: non accenna nemmeno un minimo di protesta quando le propongo di fare io gli altri tiri da primo.
<<Tanto il prossimo dovrebbe essere l'ultimo>>
Non so quante volte abbiamo ripetuto questa frase che, andando avanti, veniva seguita da un <<Forse>> .... <<Penso>> ....

Anche perché al tiro dopo, guardando in su, vedo la parete ancora lunga prima di arrivare in cima.
Dall'ultimo tiro appena finito, ne facciamo ancora uno di oltre 40 metri.
Un'altro di una trentina, che ci porta alla base di un albero con un vecchio cordino.
Da qui inizia una placca appoggiata nella quale si vedono due spit: 30 metri ed arriviamo in un'altra sosta su albero.
<<Ma ce n'è ancora?? .... ho perso il conto dei tiri !!>>

Chi parlava di 11 tiri .... chi di 13 .... qualcuno era arrivato a contarne 30 ma è rimasta una leggenda!

Riprendo il libercolo per rileggere la descrizione della discesa: "attraversare la placca terminale per trovare, verso destra, le tracce di sentiero nel bosco che in 20 minuti riportano al parcheggio"

Guardo verso destra: la placca c'è .... però ....
Sai quando senti dentro che la descrizione che stai leggendo non corrisponde a quello che vedi sul posto ???? no?, non lo sai ?
va beh! a me dava quella sensazione !

Insomma: Omar parte per fare un altro tiro.
5 o 6 metri e sparisce dalla nostra vista: Vale gli dà corda .... e ancora .... <<OOOMAAAAAR ..... HAI ANCORA 5 MEEEEETRIIIIII>>
Si ferma .... poi riprende a salire un paio di metri per fermarsi subito dopo.
Certo che il vento è proprio uno stronzo: ma è possibile che tutte le volte che bisogna comunicare senza potersi vedere, si alzano delle folate e non senti più nulla????

<<molla tuuuuuttoooooooooo>>

La Vale inizia il tiro per raggiungere Omar: le do qualche metro di vantaggio e vado anch'io.
Ma come parto lei si ferma per capire cosa sta gridando Omar: <<dice che lassù non c'è niente: non è che dove siamo noi, più a destra, c'è qualche traccia?>>
<<Proviamo!>>
Mi guardo da un lato e mi dirigo a destra, come suggerisce la guida, per cercare le tracce di sentiero che portano nel bosco.
In effetti, un pò di boscaglia da quella parte c'è. Cammino lungo la placca che è abbastanza abbattuta ma, in certi passaggi, è un pò troppo insidiosa: salgo allora di qualche metro per evitare i punti più lisci, per poi ridiscendere dove trovo qualche gradino. Vedo qualcosa che sembra una traccia ... lì in mezzo tra i rovi e gli alberi. Scendo dalla placca, supero un muretto di roccia di un paio di metri e mi trovo avvinghiato tra i rovi.
Sposto delicatamente le spine che puntano la pelle e proseguo tra gli arbusti. Non mi sembra un sentiero, né ci sono segni di erba schiacciata che possa far pensare ad un passaggio. Ma continuo a scendere. Devo far attenzione: le scarpette sull'erba non sono proprio il massimo della tenuta! Ci sono però parecchi alberi davanti a me: se dovessi scivolare al limite faccio pochi metri: un tronco d'albero su cui stamparmi lo trovo senz'altro.
Continuo a scendere, ma la corda con cui mi assicura Sonia è solo di 50 metri e starà quasi finendo.
Anche il terreno sta finendo: davanti a me un dirupo !

Ritorno sui miei passi (e tra i rovi: cazzo se pungono!).
<<Vale, vai pure da Omar che qui di tracce non ce ne sono!>>
La seguo e li raggiungo nella sosta che avevano preparato alla base di un albero.
Per arrivarci abbiamo dovuto superare una placca ben abbattuta, poi un terrazzino erboso, qualche roccetta tra lo sporco d'erba, ed infine un muretto di circa quattro metri.
In cima al muretto c'è una piattaforma di roccia e terra di pochi metri quadrati; non credo che ci staremo in quattro (salvo orge).

Sulla piazzola c'è l'alberello della sosta, piazzato a ridosso di una parete di roccia alta poco più di 4 metri. Sarà un passaggio di 4 (o poco meno).. ma più che altro si uscirà da lì ?

Mentre guardiamo l'orologio e ci accorgiamo che avremo poco più di un'ora di luce, preparo la mia sosta e grido a Sonia di salire. Le dico di fermarsi alla base del muretto prima di arrivare all'albero: è più comoda lì. Faccio il barcaiolo e le dico di star tranquilla.
A questo punto penso che sarebbe meglio telefonare a qualcuno che ci possa dare una dritta: mi viene in mente la locanda alla base della parete (c'è il numero sulla guida ... almeno quello sarà giusto ?!?).
Riusciamo così ad avere il cellulare di una guida alpina. Da quanto dice, alla fine della via ci sono almeno 100 metri da fare per arrivare in cima e trovare il sentiero per scendere: praticamente nulla di quanto riportato sul libro!
Detto e fatto: Omar si prepara a superare il muro successivo quando nota alla sua destra qualche cosa nascosto dalle fronde dell'albero:<<
Mi sembra di vedere un sentiero!>>.
Parte e, riprendendo ad arrampicare, sparisce alla mia vista mentre la Vale le dà corda.
Intanto Sonia decide di spostarsi verso destra per andare a vedere nella direzione in cui è andato Omar: lei è alla base della placca, tre metri più in basso. Tra noi due l'alberello.
Prende e, mentre le do corda, se ne và: <<Sì ... qui mi sembra facile>>
La sento ma non la vedo.

<<Dammi corda, altrimenti non riesco a salire!!>>
Ma è molla: è che tra noi due la corda scende di 4 metri, gira intorno ai cespugli e risale verso di lei di qualche metro: <<Tirala che viene>>
Mi giunge a mala pena la voce di Omar: <<SONO FUORIIIII !!! ... VALEEEEE, MOLLA TUTTO E VIENIIIII !>>
Intanto, però, Sonia è bloccata e non riesce a muoversi: la intravedo tra i rami dell'albero, ma non capisco come sia messa.
Prima che Valentina parta proviamo a pensare velocemente ad alta voce e giungiamo ad una conclusione: lei parte per raggiungere Omar, quando è vicina a Sonia le dà il capo di una delle due mezze corde in modo che Omar possa recuperare entrambe. Poi Sonia mi recupera facendo attenzione, a non tirare troppo la corda: io dovrò scendere dalla placca.
Perfetto. Salvo il vento che non mi fa sentire nulla.
Attendo qualche minuto .. <<SONIAAAA .... SEI IN SOSTAAAAA ?????>>
Non sento nulla .. Dopo pochi minuti mi sembra di intuire delle voci: se gridano vuol dire che posso salire.
Recupero il mio materiale in sosta: la corda è mooolto molla, ma è inutile mettersi a gridare perchè tanto devo scendere arrampicando e le avevo detto di non tenere in tiro.
Piano ..... Piano .... In cima al muretto non trovo buone maniglie: solo prese sfuggenti.
Quella per la mano destra mi sembra migliore: mi piego sulle gambe, sposto il peso del corpo dalla parte opposta, abbasso la gamba sinistra e punto il piede in aderenza distendendo poco per volta il braccio destro. Mi riequilibrio mentre abbasso anche la gamba sinistra. Ci sto! Dai che ci sto!
Vedo un appiglio più in basso per la mano sinistra: provo ad afferrarlo ma in quel momento uno dei piedi lo sento scivolare ....
l'altro è invidioso: <<dove credi di andare senza di me?>> e molla anche lui.
La mano destra non vuol essere da meno: <<... e su un'appiglio sfuggente come quello cosa vuoi: che mi faccia il culo da sola?>>
Il muretto mi passa davanti agli occhi mentre mi preparo all'atterraggio: sento l'urto con i piedi ma probabilmente ho toccato dell'erba dove le scarpette non tengono e mi sento scivolare di nuovo.
<< Non girarti Carlo !!!! ... Se ti rovesci di schiena fa male!!>>
Faccio solo in tempo a pensarlo quando mi fermo, non so bene dove, e con le mani afferro la roccia: praticamente due presine da cucina! Ma le stringo come se fossero due maniglie dell'autobus.
Dal polso sinistro perdo sangue ma non sento male: sarà una sbucciatura.
Resto immobile per qualche istante mentre il vento mi porta la voce di Omar: <<CAAAAAARLOOOOOO>>
Non mi muovo mentre guardo la corda: c'è qualche metro libero ammucchiato lì per terra: saranno 5 o 6 metri. E sì, sarà meglio che faccia recuperare un pochino!
<<RECUUUUPERAAAAA!>>
Mi ha sentito: la corda sta salendo. Ma dopo qualche istante si ferma.
<<RECUUUUPERAAAAA!>> ... E la corda si muove di nuovo. Ma nuovamente si ferma.
<<RECUUUUPERAAAAA! ....>>
La corda è nuovamente tesa: risalgo ma al primo passo sento una fitta al piede destro. Provo a ruotare un pò la caviglia: fa male ma riesco a muoverla. Raggiungo gli altri e vedo che hanno fatto un'altra sosta: Omar è già partito per un altro tiro.
<<Belin ma non finisce più 'sto monte?>>
Mentre Sonia mi fa sicura riparto immediatamente per raggiungere Omar: meno male che è facile perché il piede, a seconda di come lo metto, fa veramente male. Dopo una placca molto abbattuta mi rendo conto che ora siamo davvero in cima!
Con un'occhiata veloce vedo Omar che sta facendo sicura su un tronco. Mi sposto 5 metri a destra su un altro albero e preparo la sosta per recuperare Sonia. Intanto sento Omar che dice <<Però questo tronco si muove!>>
Lo osservo meglio rispetto a prima e..... . <<bhe, in effetti hai scelto un'affare un pò secco!!>> Non appena la Vale ci raggiunge, Omar abbraccia il tronco e lo solleva come un ciuffetto d'erba: <<Guarda che sicura che ti ho fatto !!!>>
Ormai va bene tutto: siamo fuori ed è meglio prendere tutto in ridere.
I commenti e le soliti "analisi degli errori" si fanno sul sentiero di ritorno. Ma parla e parla ... abbiamo anche sbagliato strada!!! Meno male che avevo ritelefonato alla guida di prima: intanto per tranquillizzarlo per dirgli che eravamo fuori dalla via (ma si era preoccupato ??) epoi per chieder lumi sul sentiero di ritorno .... Tutto è bene quel che finisce bene: siamo riusciti a tornare alla macchina prima di dover metter mano alle frontali (grazie anche ad un pezzo di autostop una volta raggiunta la strada asfaltata).

Il telo termico è rimasto nella sua confezione originale (avrà una scadenza come i formaggini?)

Dopo la colazione del mattino (io ho preso solo il caffè), abbiamo pranzato alle 21 in autostrada: un autogrill che non aveva più nemmeno una goccia di birra né sigarette (Omar voleva fumarsi la commessa!)

Alle 23 ed un pò sono entrato in casa: ho aperto lo zaino ed ho rovesciato tutto in terra. Poi mi sono addormentato sotto la doccia.
Mi hanno svegliato il giorno dopo, ancora sotto la doccia...

Il piede, a tre giorni di distanza, duole ancora ed è un poco gonfio: se finisco il ghiaccio da metterci sopra ed il tir della lasonil non passa più da queste parti mi deciderò ad andare da un dottore

Buone arrampicate a tutti !!!

P.S. La guida che avevo comprato, è tragicamente scomparsa in un misterioso incendio sul poggiolo di casa (sono in corso delle indagini ma non si riesce a capire la natura dell'incendio). Rimane qualche pezzetto della copertine (orami irriconoscibile),mentre sono salvati solamente alcuni post-it gialli che si rifiutano di parlare anche sotto tortura !



www.montagnapertutti.it by carlogozzi©2006-08
politica della privacy

Valid HTML 4.01 Transitional CSS Valido!